A partire dal 1° gennaio 2024 i carrier applicheranno una EU ETS surcharge al costo di ogni spedizione che rispetta i criteri previsti dalla direttiva.
Di cosa di tratta?
Il settore dei trasporti e della logistica è tra quelli a maggior impatto ambientale: il via nave è responsabile, secondo l'International Energy Agency, del 10,6% del totale delle emissioni globali di CO2 prodotte dal settore, dietro al trasporto su strada (74,5%) e al trasporto aereo (11,6%).
Il sistema di scambio delle quote di emissione dell'UE (ETS - Emissions Trading System), avviato nel 2005, è il primo grande mercato del carbonio al mondo e fa parte di una serie di proposte legislative con l'obiettivo principale di raggiungere la neutralità climatica dell'UE entro il 2050. L' EU ETS è uno strumento chiave per la riduzione del rilascio di determinati gas serra da specifici settori.
Il 14 Luglio 2021 la Commissione Europea ha presentato il pacchetto Fit for 55, un insieme di proposte volte a rivedere e aggiornare le normative dell'UE, con l'obiettivo di ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra almeno del 55%* entro il 2030. Il pacchetto contiene anche diverse misure per aggiornare l'EU ETS, come, ad esempio, l'inclusione del settore dei trasporti marittimi nel mercato del carbonio.
L’EU ETS si basa su un sistema definito cap-and-trade. Tale meccanismo pone una soglia massima (cap) alle emissioni di gas serra che possono essere rilasciate nell'atmosfera. Compatibilmente al limite totale imposto ogni anno, i player di mercato devono acquistare delle quote di emissione (European Union Allowances - EUA): comprandole, ottengono il permesso di emettere la quantità di gas climalteranti corrispondente alla quantità di quote acquisita (1 quota = 1 ton CO2eq). Le quote possono anche essere scambiate attraverso una compravendita (trade), al fine di non incorrere in una multa. Per ogni anno, le aziende devono restituire un numero di quote sufficiente a contabilizzare completamente le loro emissioni.
L’acquisto di una specifica quota determina, a propria volta, un aumento del costo per i player (tra cui saranno incluse anche le compagnie marittime).
L’ EU ETS in sé, quindi, non può garantire l’effettiva riduzione dei gas serra rilasciati dai carrier, ma, abbassando il cap ogni anno, limita le quote acquistabili dalle compagnie marittime incentivando lo sviluppo di tecniche per ridurre le emissioni.
A partire dal 2024, le parti coinvolte hanno deciso di aggiungere gradualmente le emissioni del trasporto marittimo al mercato del carbonio.
L’obbligo per le società di navigazione di restituire le quote di emissione sarà introdotto progressivamente secondo lo schema che segue:
L’EU ETS opera nei paesi:
L’ EU ETS si applica:
Partendo dal presupposto che nessuna azienda può ritenersi sollevata dal proprio impatto sul cambiamento climatico e che sono necessari fondi per la ricerca e lo sviluppo di soluzioni che vadano sempre più nella direzione della carbon neutrality, le compagnie marittime hanno comunicato che ribalteranno il costo dell'adeguamento all'EU ETS sulle spedizioni che rispettano i criteri di applicazione previsti.
A partire dal 1° gennaio 2024, quindi, i carrier applicheranno una EU ETS surcharge al costo di ogni spedizione.
Si tratta di una variabile che potrà subire scostamenti tra le diverse compagnie. Ogni vettore effettua, infatti, il calcolo secondo parametri specifici.
Per noi di D.B. Group la trasparenza delle informazioni è un elemento di fondamentale importanza. Perciò, applicheremo tale surcharge al costo e in modo trasparente per il cliente.
I nostri team continuano a monitorare le informazioni e restano a completa disposizione per rispondere a ogni domanda.
D.B. Group
Note:
* (rispetto ai livelli del 1990)