FONDATI DUBBI SULL'AUTENTICITÀ DEI CERTIFICATI FORM A
L’Agenzia delle Dogane, con l’avviso del 4 maggio 2022 (
Tali controlli erano stati avviati su indicazione della Commissione Europea a partire dal 2008, attraverso un sistema di segnalazione tempestiva agli importatori (basato sulla pubblicazione di avvisi nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea) riguardante determinati prodotti o paesi che non fossero in grado di soddisfare i criteri di origine preferenziale.
Nello specifico, per quanto concerne i prodotti tessili di origine Bangladesh, era stata riscontrata una percentuale significativa di certificati FORM A falsi o rilasciati sulla base di informazioni fraudolente.
Gli importatori, pertanto, erano stati invitati a prendere tutte le debite precauzioni, al fine di evitare azioni pregiudizievoli per gli interessi finanziari dell’Unione Europea. L’avviso comportava, inoltre, per gli operatori unionali che importassero tali prodotti dal Bangladesh, l’obbligo di prestare garanzia all’importazione sull’importo del dazio, in attesa dell’esito delle verifiche sui relativi documenti Form A.
Il compimento del processo di transizione al sistema di autocertificazione REX, per tutti i paesi che esportano nell’ambito del Sistema delle Preferenze Generalizzate SPG (tra cui il Bangladesh), ha favorito la conclusione dell’attività di controllo per “ragionevoli dubbi”, dal momento che i certificati di origine Form A non possono più essere rilasciati dalle autorità governative dei paesi beneficiari del sistema SPG.
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